E’ stato presentato a Roma
il XVI Rapporto sull’immigrazione.
Il documento, redatto nell’ottobre 2006
per iniziativa di Caritas Italiana, Caritas Roma
e Fondazione Migrantes, si è avvalso
del lavoro di cento redattori e si articola
su 59 capitoli. Riportiamo alcuni interventi
svolti durante la presentazione del dossier


Debbo ringraziare i Ministeri, le Organizzazioni internazionali e le Strutture pubbliche che ci sono state d’aiuto per raccogliere i dati e per realizzare questa nuova edizione del Dossier Caritas/Migrantes: siamo debitori a tanti per la loro collaborazione e siamo onorati che considerino loro il rapporto Caritas/Migrantes e che siano disponibili a favorirne la diffusione. E naturalmente un grazie immenso ai 100 redattori che sono riusciti a fornirci per tempo questa nuova edizione, lavorando alacremente e con intelligenza, sia a livello regionale che a livello centrale, dando il meglio di sé anche per organizzare questo incontro.
Sono con noi, insieme a molti docenti, le rappresentanze collettive degli istituti Piaget, Aleramo, Rousseau e Sacro Cuore. Anche quest’anno sono presenti gli iscritti al Master sull’Immigrazione dell’Università La Sapienza (Facoltà di Scienze della Comunicazione) e del Simi/Lumsa (quello dei Padri Scalabriniani), come anche gli iscritti al Corso di Scienze della Formazione della III^ Università e gli studenti del Pontificio Ateneo Salesiano. Sono anche in sala, insieme ai loro tutor, i 39 allievi stranieri che si preparano a delicati compiti di mediazione presso la Scuola di Polizia di Nettuno. Ho voluto fare questo elenco particolareggiato, sperando di non aver dimenticato nessuno, per sottolineare che quando l’immigrazione viene studiata a scuola, perché se ne avverte l’importanza, c’è un motivo di ben sperare.
La struttura dell’incontro riecheggia quella dello scorso anno. Partiremo con la visione del video, che anche quest’anno ha preparato Rai News 24. Ai responsabili della testata, al direttore artistico Giuseppe Rogolino e a quanti con lui hanno collaborato, un sentito ringraziamento perché anche questa volta il prodotto è di qualità e potrà essere proiettato con grande frutto in tutta Italia.
Seguirà l’introduzione, a nome del gruppo di redazione, del coordinatore Franco Pittau, che cercherà, a complemento del volume e della scheda che vi è stata messa a disposizione, di sintetizzare in maniera piacevole e stimolante i punti salienti del Dossier.
Il sociologo e giornalista albanese Rando Devole ci presenterà, per così dire, l’altra faccia della medaglia e cioè le puntualizzazioni sulla situazione migratoria italiana con la sensibilità di uno che appartiene direttamente al mondo dell’immigrazione.
Il vescovo mons. Domenico Segalini, segretario della Commissione Episcopale per le Migrazioni, completerà le due precedenti analisi, evidenziando i passi da fare secondo gli auspici degli operatori pastorali e, più in generale, del mondo sociale.
Concludo con una breve riflessione. Il Dossier Statistico Immigrazione è nato nel 1991 a Roma insieme e all’interno di un’iniziativa della Caritas diocesana di Roma, denominata “Forum per l’intercultura”. Il Forum ha celebrato l’11 novembre questo anniversario: avete ricevuto l’invito, perché siete vivamente sollecitati a partecipare. In questa occasione vi prego di registrare il messaggio profondo che viene da questo anniversario. Intercultura significa percezione, rispetto e dialogo con la differenza, naturalmente nel rispetto delle regole della convivenza; intercultura significa apertura di nuovi orizzonti e arricchimento reciproco. Non sempre queste tonalità sono presenti nel rapporto tra gli Stati, tra le comunità religiose, tra le aggregazioni sociali, tra le singole persone. Eppure tutti abbiamo bisogno di questa carica, che i mediatori culturali del Forum sono riusciti a testimoniare in questo lungo impegno. Come Caritas e Migrantes, e quindi come comunità ecclesiale, non possiamo che insistere in tale direzione. E’ questo l’augurio che, prima di passare alla proiezione del video, formulo all’inizio dei nostri lavori che senz’altro saranno molto mai fruttuosi.