Ci sono riusciti! Dopo che da anni si denuncia la degenerazione di un fenomeno sociale indegno per un Paese civile, adesso ci troviamo di fronte ad un collega morto ed una famiglia spezzata!
Ancora una volta si fa largo lo sdegno, la commozione, la solidarietà e tutto quello che il Paese dei “reality” riesce ad esprimere ad ogni ghiotta occasione per fare audience!
Giusto bloccare i campionati, ma non basta! Bisogna intervenire radicalmente su un sistema troppo condizionato dalle esigenze di mercato di un mondo che non ha nulla a che fare con lo sport.
Non vogliamo credere che la vita di un poliziotto si possa quantificare con un numero indefinito di turni di campionato, vogliamo che si pensi immediatamente a soluzioni concrete ed incisive.
Certezza della pena per gli assassini, sanzioni esemplari per le società e rispetto della sicurezza logistica e operativa degli stadi.
I poliziotti sono stanchi di dover pagare per la mancanza d’incisività di un sistema che non riesce ad auto tutelarsi, mandando allo sbaraglio fisico e mediatico i propri operatori.
Occorre determinare barriere solide nei confronti di un’ingerenza sempre più marcata delle Società sportive all’interno del “sistema calcio”.
I poliziotti hanno diritto di ottenere garanzie operative reali, prima di riprendere i servizi di ordine pubblico e, se non arriveranno subito, avranno al loro fianco il Silp per la Cgil che li sosterrà con iniziative forti e legittime!
Genova è una di quelle città che da anni ha contato su uno stadio fuori legge per la sicurezza dei cittadini (poliziotti compresi) ed il recente rilascio dell’agibilità della struttura ci ha lasciato da subito perplessi e preoccupati.
L’assurda morte di Catania del nostro collega impone un’immediata valutazione delle caratteristiche strutturali e ambientali dell’impianto e del contesto urbano all’interno del quale devono lavorare gli operatori di Polizia e di tutto il Comparto Sicurezza.
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