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Aprile/2007 - Panorama sindacale
Le notizie dei sindacati
di

Silp-Cgil

La Sezione del Centro Cinofili di Nettuno, ha fatto pervenire alla Segreteria Nazionale questa nota: “Ancora una volta, suo malgrado, questa organizzazione sindacale si deve occupare di problemi afferenti il Centro Cinofili di Nettuno. Dobbiamo registrare l’ennesima, insensata iniziativa da parte dei Reparti Speciali in merito all’addestramento dei cani antiesplosivo, un intervento attuato attraverso disposizioni assurde.
In questo caso, denunciamo l’eliminazione di ben sette tipi di esplosivo utilizzati per l’addestramento dei cani. Il grido d’allarme giunge direttamente da alcuni istruttori del Centro che, senza ragione alcuna, si sono visti ridurre gli esplosivi dal programma di addestramento.
E’ giunto il momento di dire basta. La sicurezza della collettività non è un optional. La sicurezza è un elemento che va garantito sempre, dovunque e comunque.
La scelta di abbassare i livelli di sicurezza comporta un’assunzione di responsabilità ben precisa, ed è bene che si sappia che nel caso in cui la macchina della sicurezza dovesse incepparsi per le questioni che abbiamo denunciato e stiamo denunciando, a noi non rimarrà che dire ‘ve l’avevamo detto’. Non vogliamo neanche pensare che questi ‘tagli’ siano stati fatti per il ‘contenimento delle spese’: i materiali hanno un costo talmente irrisorio a fronte del loro potenziale pericolo, che tale azione non troverebbe alcuna giustificazione! Se si volessero veramente contenere le spese, i rami secchi da recidere sarebbero tutt’altri, ed anche in questo caso saremmo in grado di elencarli dettagliatamente.
Perché nessun chimico, analista o esperto di altro tipo è in grado di addestrare cani? Costoro non conoscono il lavoro minuzioso e capillare presente ‘alle spalle’ di questi animali, per arrivare ad avere un olfatto tanto sviluppato e sensibile. E’ necessario eseguire il programma addestrativo nei minimi dettagli, senza riduzioni nei tempi, con i giusti quantitativi di esplosivo e con il rinnovo degli stessi secondo quanto previsto nel programma Atf. Bisogna ‘esporre’ i cani a tutti i tipi di esplosivo, non come si vorrebbe fare ora, con delle sniffate a campione!”.
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Fps-Cisl

Il coordinatore responsabile Marco Mammucari comunica: “L’affermazione riportata sul quotidiano La Repubblica dove si afferma che, riguardo ad accertamenti svolti dalla Dda di Palermo, per i fatti recentemente accaduti presso l’Istituto di Palermo Pagliarelli determinerebbero che quel penitenziario possa essere considerato un ‘carcere colabrodo’, il Coordinamento nazionale Cisl Penitenziario ritiene necessario precisare alcuni aspetti. Una tale generica definizione è offensiva nei riguardi di tutto il personale che quotidianamente svolge il proprio compito con dedizione, professionalità e spirito di sacrificio.
L’indagine condotta dal Procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo ha prodotto una serie di arresti, tra cui anche quello di un agente della Polizia Penitenziaria accusato di introdurre un telefono cellulare in istituto. Un fatto individuale gravissimo, ma non per questo tale da giustificare una denigrazione generalizzata del lavoro che viene svolto dal personale di Polizia Penitenziaria al carcere di Pagliarelli.
La Direzione in questi anni, concordemente al personale sia del Comparto Sicurezza che del Comparto Ministeri, ha realizzato eccellenti risultati sia sul piano della sicurezza, che delle attività mirate al reinserimento sociale dei detenuti, e quindi non può essere un singolo disdicevole episodio ad oscurare quanto sin qui realizzato. A parere della Cisl quanto accaduto rientra purtroppo in quella casistica, estremamente residuale, fenomeno che deve impegnare tutti ad isolare le ‘mele marce’ che in ogni contesto lavorativo (anche quello di un carcere) possono accadere. Sono fatti come questi che spingono gli operatori a mantenere e sviluppare sempre di più un livello di sicurezza adeguato, affinché fatti di questo genere non si verifichino più in futuro.
Il Coordinamento Cisl-fp esprime la propria solidarietà a tutti i colleghi dell’istituto Pagliarelli, che sono stati oggetto di dichiarazioni denigratorie, anche tramite organi di stampa. L’invito a tutti loro, insieme alla Direzione dell’istituto palermitano, è quello di non demordere ma di andare avanti, con la dignità professionale che li contraddistingue insieme alle altre Forze dell’ordine nella lotta alla criminalità organizzata e no”.
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Siap

La Segreteria provinciale di Avellino comunica: “A fronte di numerosi proclami che vogliono presentare il servizio Volanti come il fiore all’occhiello di una questura, anzi come il biglietto da visita dei servizi di Polizia, presso la questura di Avellino predetto servizio viene svolto, spesso, da un’unica e sola Volante. A nulla è valso che per una più efficiente e migliore attività di controllo del territorio è stato suddiviso il territorio in tre settori se tale servizio, alla fine, è svolto da una sola Volante. Composta spesso da soli due operatori, oltre alla repressione e contrasto dei fenomeni di criminalità comune, deve far fronte a tutte le emergenze e le chiamate di soccorso pubblico, con il risultato che in alcuni casi si mette a repentaglio l’incolumità stessa del personale.
Il Siap avellinese ritiene inaccettabile il perdurare di tale situazione, in special modo in un periodo ove l’allarme sociale per i fenomeni di microcriminalità va ad innalzarsi e per tutta risposta la questura di Avellino procede, quasi quotidianamente a sopprimere le Unità operative di vigilanza del territorio.
Per quanto segnalato, la Segreteria provinciale di Avellino ha chiesto un incontro urgente con il questore affincé siano intraprese iniziative decisive, mancando le quali saranno attuate tutte quelle forme di protesta necessarie a tutelare la sicurezza del personale rappresentato”.
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Sappe

Ecco una nota della Segreteria di Genova: “Quella del 12 marzo scorso, per i bambini delle classi di V elementare della scuole Gianelli di San Fruttuoso, è stata una mattina da poliziotti. Chiamati a dar lezione ai bambini dalle suore dell’Istituto, Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sappe, ed il sovrintendente Francesco Pintus del carcere di Marassi hanno intrattenuto per circa un’ora i piccoli studenti. Per i bambini si è trattato di una lezione di legalità. I bambini ci hanno preso gusto visto che, superati i timori dei primi minuti sono poi intervenuti con molte domante.
Martinelli e Pintus hanno illustrato in particolare i compiti della Polizia Penitenziaria ed hanno puntato molto sugli aspetti preventivi in materia di sicurezza. Ai bimbi sono stati dati consigli anche per la navigazione in Internet, ‘da fare sempre in compagnia di mamma e papà o di un fratello maggiore, comunque mai da soli’ ed hanno puntato molto sul rispetto delle regole democratiche e di legalità del vivere civile ‘perché voi sarete il furuto del nostro Paese’.
‘Si è trattato di un’esperienza molto bella - ha commentato Martinelli - perché abbiamo cercato di fare capire quanto sia importante il lavoro quotidiano di tutti gli operatori della sicurezza’”.

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