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Ottobre-Novembre/2008 - Osservatorio
L’ultimo messaggio di Agatha Christie
di Viscardo Allegri

Ventisette nastri registrati dalla celeberrima “signora omicidi”, e ritrovati anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1976, da suo nipote Mathew Prichard nella casa della scrittrice a Greenway, nel Devon, solo ora vengono ascoltati e trascritti, probabilmente in vista della loro pubblicazione. In effetti si tratta degli appunti che la grande Agatha prendeva per la sua autobiografia, parlando a un dittafono Grundig che però Prichard aveva trovato ormai completamente reso inservibile. Dopo aver conservato per molto tempo i nastri senza poterli ascoltare, di recente si è rivolto a un amico esperto di vecchi registratori, che ha riparato l’apparecchio.
Nastri e dittafono sono stati consegnati al Christie Archivi Trust, che in occasione del 118esimo anniversario della nascita della scrittrice di mistery più popolare al mondo (4 miliardi di copie vendute, che si accrescono ancora al ritmo di 4 milioni ogni anno) ne ha rivelato alcuni passaggi.
Questi appunti sembrano essere piuttosto una sorta di dialogo che la Christie conduce con se stessa, liberamente, e con sottile ironia. Parlando di Miss Marple – la sua seconda creazione, dopo quella di Hercule Poirot – rivela di aver tracciato quel personaggio di anziana investigatrice prendendo spunto da sua nonna. “Sebbene non si somiglino in tutto, avevano un importante tratto in comune. Mia nonna si aspettava sempre il peggio, e ci prendeva con spaventosa accuratezza. Diceva: non mi sorprenderei se il tal dei tali facesse la tal cosa, e nonostante che in apparenza non vi fosse ragione di crederlo, prima o poi saltava fuori che aveva perfettamente indovinato”. Ed è così, infatti, che ragiona l’acutissima Miss Marple, un personaggio che però la scrittrice non pensava di mantenere a lungo. “Non intendevo creare una rivale di Poirot. Ma Miss Marple si insinuò nella mia vita, e non se ne andò più”.
In un altro punto riflette su una richiesta che le veniva spesso fatta dai moltissimi che le scrivevano. “Per anni ho ricevuto lettere di lettori che mi pregavano di fare incontrare in un romanzo Miss Marple e Poirot. Ma perché avrebbero dovuto incontrarsi? Sono certa che non si sarebbero piaciuti. A Poirot, totalmente egoista e detective di professione, avrebbe dato fastidio ricevere suggerimenti da una vecchia signora come Miss Marple. No, sono entrambi due stelle, e non li lascerò incontrare. A meno che non mi senta improvvisamente obbligata a farlo”.

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