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Ottobre-Novembre/2008 - Panorama sindacale
Le notizie dei sindacati
di

Giustizia è fatta

Il Cocer della Guardia di Finanza ha appreso con grande soddisfazione le motivazioni con cui la Corte dei Conti ha rimesso al ministro dell’Economia on. Tremonti il decreto ministeriale con il quale il ministro uscente Tommaso Padoa Schioppa aveva distribuito il premio incentivante per la lotta all’evasione fiscale escludendo gli appartenenti alla Guardia di Finanza.
Il massimo organismo d controllo, infatti, ha osservato, tra l’altro, che l’attribuzione alla Guardia di Finanza del premio in argomento trova applicazione direttamente ed immediatamente sia per la sussistenza del requisito soggettivo in quanto è direttamente dipendente dal ministero dell’Economia e delle Finanze (così come peraltro espresso nei pareri resi dalla VI^ Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica in data 18/12/2007), sia per la sussistenza del requisito oggettivo in considerazione dell’attività di concorso che il Corpo svolge in ambito economico e finanziario a tutela sia delle entrate sia delle uscite del bilancio dello Stato.
Tenuto conto che le nostre rivendicazioni hanno trovato piena legittimità nelle motivazioni adotte dalla Corte dei Conti, il Cocer della Guardia di Finanza confida nella sensibilità del ministro Tremonti per trovare un’adeguata soluzione politica al problema.
Il Cocer è disponibile, altresì, ad un confronto sereno e pacato con le rappresentanze sindacali dell’Amministrazione finanziaria civile.
Il Cocer della Guardia di Finanza
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Siulp

Il Segretario generale Felice Romano comunica: “Si sono riscontrati quattro casi di tubercolosi tra gli ospiti del centro di accoglienza Elmas (Ca). In chiara violazione delle norme sulla sicurezza, centinaia di poliziotti sono stati costretti ad operare a stretto contatto con gli immigrati, in un ambiente fatiscente e privo delle più elementari norme igieniche. Ora tutti i poliziotti in servizio presso quel centro sono da oggi sottoposti a visita medica, per accertare un eventuale contagio.
Sarebbe ora il caso che il ministro Brunetta compredesse che il lavoro del poliziotto comporta l’esposizione quotidiana a rischi di questo genere: ci dica cosa intende fare del suo decreto ‘anti fannulloni’ se questo viene applicato integralmente agli operatori della Polizia di Stato, nel caso in cui alcuni poliziotti risultassero ammalati di tubercolosi.
Sembra che sia venuto il momento di considerare, non solo a parole ma soprattutto nei fatti, la specificità del lavoro delle Forze dell’ordine ed il riconoscimento correlato delle dovute garanzie. Il Siulp annuncia una mobilitazione generale finalizzata all’intervento dell’Amministrazione della Ps sui centri di accoglienza, onde valutare se la situazione di Elmas possa ripetersi in altre realtà territoriali”.
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Sap

La Segreteria generale del Sap, comunica: “Vietare le trasferte ai tifosi del Napoli non basta. Occorre vietare tutte le trasferte e, soprattutto, dare alle Forze dell’ordine mezzi e strutture adeguati per gestire l’ordine pubblico: non si può presenziare una stazione ferroviaria con poche decine di uomini mentre 1.500 facinorosi salvono sul treno e poi ptretendere che siano fatti miracoli, anche da parte di chi, a livello locale, ha l’onere di gestire la situazione.
Riteniamo positiva la denuncia alla magistratura dei tifosi travestiti da violenti per associazione a delinquere. Ma tutto questo rischia di essere solo un pannicello caldo che non risolve il problema se non si avrà il coraggio, almeno per alcuni mesi, di impedire qualsiasi trasferta e di sanzionare le società i cui supporters si rendano protagonisti di violenze e saccheggi. Il nodo principale è comunque politico.
Servono norme più dure per i tifosi violenti e occorre mettere questori e prefetti nelle condizioni di lavorare al meglio con maggiori uomini e mezzi, senza mai dimenticare che le migliaia di poliziotti impegnati ogni domenica negli stadi non percepiscono da mesi gli straordinari e le specifiche indennità previste per queste tipologie di servizio.
Una vera vergogna per uno Stato che a parole vuol fare pugno duro con i violenti e che mette la sicurezza dei cittadini al primo posto, salvo poi dimenticarsi delle condizioni in cui operano le Forze dell’ordine”.
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Siap

La Segreteria provinciale di Milano denuncia “un’immobilismo che vi è stato da parte dell’Amministrazione rispetto alle disfunzioni in più occasioni segnalate da parte del Siap milanese, in merito alla situazione di disagio di gran parte del personale del commissariato di Monza. Disagio che nasce dallo stato di abbandono in cui i colleghi dell’istituenda nuova questura sono stati lasciati.
Il Siap si limita ai fatti; questi dicono che i colleghi di Monza lavorano presso una struttura dove, per esempio, non esistono celle di sicurezza, impianto antincendio, la dirigenza di quell’ufficio ha potuto tranquillamente sottrarsi alle richieste legittime del sindacato; richieste fondate sul potere di controllo riconosciuto al sindacato dalle norme e che il Siap intende ancora poter esercitare, a fronte della tutela dei diritti dei lavoratori di quell’ufficio.
Ciò premesso, la direzione provinciale Siap riunitasi ha deliberato di procedere ad una manifestazione di protesta e volantinaggio davanti a quel commissariato allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, i politici locali e quelli di riferimento nazionali sulle condizioni reali di lavoro dei poliziotti di Monza”.
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Fsp-Ugl

La Segreteria nazionale comunica: “La incessante attività della Fsp per l’Ugl, ancora una volta, ha sortito l’esito sperato. Finalmente, nel mese di ottobre, inizio di novembre, vengono poste in pagamento le indennità per il personale della Polizia Ferroviaria afferente a tutto il 2007 ed al primo trimestre 2008; l’indennità specialistica della Polizia delle Comunicazioni afferente il periodo quarto trimestre 2006-primo trimestre 2007; e l’indennità autostradale relativa al secondo e terzo trimestre 2006.
La battaglia portata avanti per ottenere detto risultato ha evidenziato le criticità dell’iter amministrativo contabile riconducibile ad una lunga ed articolata procedura legata alla ‘riassegnazione’ dei fondi da accreditare poi alle competenti Prefetture mediante imputazione sui relativi ‘capitoli’. Pertanto questa organizzazione sindacale ha chiesto ed auspicato una ottimizzazione e velocizzazione dell’iter di trattazione delle richieste di ‘riassegnazione’ dei fondi da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Continuerà la nostra opera di incisività fino alla regolarizzazione dei pagamenti in tempi accettabili”.
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Sappe

Il segretario generale Donato Capece dichiara: “Accogliamo molto favorevolmente gli interventi che il ministro della Giustizia Angelino Alfano, di concerto con il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Franco Ionta, intende adottare per risolvere il problema del sovraffollamento delle strutture penitenziarie del Paese.
E’ davvero necessario ricostruire il sistema carcerario, a cominciare dalle espulsioni dei detenuti stranieri. Ed è noto che da sempre sosteniamo, e per molto tempo lo abbiamo fatto in solitudine, di rendere stabili le detenzioni dei soggetti pericolosi affidando però a misure alternative al carcere la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale, potenziando quindi l’area penale esterna e prevedendo, per coloro che hanno pene brevi da scontare, l’impiego in lavori socialmente utili all’esterno del carcere con l’introduzione del sistema di controllo del braccialetto elettronico in dotazione al Corpo di Polizia Penitenziaria.
Una nuova politica della pena, che preveda un ‘ripensamento’ organico del carcere e dell’Istituzione penitenziaria con al centro un nuovo ruolo professionale ed operativo della Polizia Penitenziaria, adottando anche procedure di controllo mediante dispositivi tecnici come il braccialetto elettronico, è necessaria e indifferibile. Sarà quindi massima la nostra collaborazione al ministro guardasigilli Alfano e al capo Dap Ionta per realizzare una nuova politica penitenziaria del Paese.
Auspichiamo che il ministro Alfano tenga conto che un ampliamento delle misure alternative alla detenzione e dell’area penale esterna con contestuale adozione del braccialetto elettronico di controllo dei soggetti detenuti che vi accedono, dovrà necessariamente prevedere un nuovo ruolo della Polizia Penitenziaria, e cioè svolgere in via prioritaria rispetto alle altre Forze di polizia la verifica del rispetto degli obblighi di presenza che sono imposti alle persone ammesse alle misure alternative.
Ci auguriamo quindi che il ministro Alfano incontri quanto prima il ministro dell’Interno Maroni per arrivare a definire quel decreto interministeriale Interno e Giustizia, incomprensibilmente sospeso, finalizzato a disciplinare il progetto che prevede l’utilizzo della Polizia Penitenziaria all’interno degli uffici di esecuzione penale esterna”.
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Coisp

Ecco il testo di una lettera che il Segretario generale Franco Maccari ha inviato al ministro dell’Interno on. Roberto Maroni, al Capo della Polizia prefetto Antonio Manganelli e all’Ufficio per le Relazioni Sindacali del ministero dell’Interno, Dipartimento della Ps: “Egregio signor Ministro dell’Interno e signor Capo della Polizia, il 16 settembre scorso, presso la Scuola Allievi Agenti di Alessandria, è iniziato il 170° corso per allievi agenti della Polizia di Stato al quale partecipano 268 ex volontari in ferma breve vincitori del concorso; e il 1° ottobre presso la Scuola Allievi Agenti di Trieste è iniziato il 172° corso per allievi agenti che vedrà quali frequentatori 327 vincitori del concorso riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno, ovvero in rafferma annuale.
Le citate Scuole di Polizia hanno iniziato detti corsi di formazione con la certezza di non poter garantire quelle condizioni di tutela della salute che la normativa vigente pretende, non avendo entrambe i fondi per il pagamento dei debiti nei confronti dei fornitori del combustibile per riscaldamento, né (relativamente alla Scuola di Alessandria) per la revisione degli estintori, la manutenzione delle caldaie, la lavanderia, il poligono di tiro, la cura generale ed ordinaria della struttura.
In data 25 luglio 2008, con lettera avevamo già informato la S. V. e altri illustri suoi colleghi di questo governo, così come anche lo stesso Presidente del Consiglio, dell’assurda situazione della Scuola di Trieste che ha visto il personale che vi presta servizio costretto a lavorare, lo scorso inverno, in uffici la cui temperatura non superava i 15 gradi a causa della mancanza di fondi per pagare le fatture emesse dalla ditta fornitrice di gasolio da riscaldamento, ma non abbiamo avuto alcun riscontro. Tale vergogna adesso riguarda anche la Scuola di Alessandria: entrambi gli istituti ospitano i corsi di formazione per agente di Polizia con 595 frequentatori, i quali avranno modo di conoscere da subito la lontananza di questo governo nei confronti dei poliziotti.
Stavolta non le chiediamo però di intervenire perché riteniamo che non debba garantire la salute e la sicurezza dei suoi uomini perché le viene chiesto, ma che debba farlo perché è un suo preciso dovere. Questa lettera deve intenderla solo come comunicazione che, qualora non verrano garantire ai frequentatori dei citati corsi e al personale che presta servizio nelle menzionate Scuole, le giuste condizioni di vivibilità e di tutela della salute e della sicurezza, il Coisp non esiterà a rivolgersi alle Autorità competenti ed a manifestare in maniera tanto eclatante quanto incisiva.
Si appresti quindi a pretendere dal ministro Tremonti i fondi necessari per saldare i debiti della Polizia di Stato e per assicurare la funzionalità di quelle Scuole così come quelle di tutti gli uffici di Polizia, oppure si faccia portatore di un decreto legge che in via d’urgenza sancisca la non validità delle norme sulla salute dei lavoratori nei confronti dei poliziotti. Oltre a certificare quello che già sta avvenendo da troppo tempo, eviterà così al suo governo innumerevoli proteste anche eclatanti ch non esiteremo a porre in essere. Distinti saluti”.
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Uil-Ps

La UilPs polemizza con le dichiarazioni di Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio, “che vorrebbe celle negli stadi, e contemporaneamente chiede rispetto per l’autonomia dello sport”.
La Uil Polizia chiede che sia fatta chiarezza su chi dovrebbe gestire queste celle, e denuncia “la volontà di scaricare sulla collettività gli oneri di un’attività imprenditoriale. Gli stuward sono inquadrati come persone incaricate di pubblico servizio: non possono effettuare alcun fermo, ma solo fare segnalazioni alle Forze dell’ordine. Quindi non possono essere loro ad utilizzare le strutture indicate da Matarrese”.
Il sindacato ricorda che esiste già, nel nostro ordinamento, la ‘guardia particolare giurata’, che opera sotto il controllo della Polizia, con oneri economici a carico del privato: può effettuare aresti in flagranza di reato e usare mezzi di offesa se subisce un’aggressione. “Gli stuward - aggiunge il Uilps - sono invece stati gattopardescamente inventati per fare in modo che tutto rimanga come prima. I cittadini con le tasse pagano i poliziotti, che vengono sottratti ai compiti ben più importanti. E gli imprenditori del calcio ne traggono i profitti”.

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