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Fabbraio-Marzo/2009 - SOLO ON LINE SU POLIZIA E DEMOCRAZIA
Le “quote rosa” del web
di Eleonora Fedeli

Hanno sconfessato la disequazione
tra donne e tecnologia, ricoprendo ruoli prestigiosi
nel campo dell’informatica. E si incontrano a cena
per confrontarsi su modem e sistemi operativi


Chi ancora crede che la tecnologia sia roba da soli uomini si sbaglia di grosso. Secondo i dati Eurostat e Nielsen già nel 2003 le donne che navigavano su internet superavano di poco il 30%, mentre oggi sono arrivate al 45%. Alcune di loro sono delle vere professioniste della rete e non hanno niente da invidiare ai loro colleghi maschi. Sono le Geek girl, termine difficilmente traducibile in italiano, che indica le persone interessate alla tecnologia, specialmente all'informatica e ai nuovi media. Movimento nato a Londra e in espansione in tutta Europa, le Geek hanno un modo tutto femminile di usare internet, piegandolo alle loro esigenze quotidiane: pagare bollette, controllare il saldo del conto, comprare biglietti aerei e persino fare la spesa online. E non solo. Ne approfittano anche per darsi appuntamento con le loro amiche al ristorante o magari davanti a un aperitivo, superando il confine virtuale e incontrandosi in carne ed ossa. Come accade a Milano, dove le Geek si ritrovano all’Osteria dei Vecchi Sapori di via Carmagnola, che ospita delle vere e proprie cene-evento organizzate da un gruppo di volontarie. Sono le Girl geek dinners, riunioni di professioniste del web marketing, del web management, programmatrici, creatici di software, blogger, content manager che discutono intorno allo stesso tavolo dei loro progetti in cantiere e dei modi più efficaci di proporsi in un ambito a lungo dominato da uomini. Molte di loro ricoprono ruoli di responsabilità in aziende molto famose, altre sono esperte di sicurezza informatica presso multinazionali straniere, altre ancora costituiscono la spina dorsale di numerose startup tecnologiche. Questi eventi nascono da un’idea di Sarah Blow, una software engineer inglese stanca di ritrovarsi in nettissima minoranza alle conferenze tecniche e di essere scambiata per una persona del reparto marketing o per un’hostess. In Italia le Girl geek dinners sono arrivate da circa tre anni e hanno da subito riscosso un successo inaspettato. «Le iscrizioni alle nostre cene sono raddoppiate in un anno» racconta Luigina Foggetti, che ha trovato lavoro sulla Rete «per non fare la disoccupata» e ora è web manager delle Terme di Sirmione nonché attivissima sul fronte delle Geek girl milanesi.«Sono amicizie con una marcia in più, visto che in Rete ci siamo già parlate e viste in fotografia. Tagliamo i convenevoli e andiamo dritte al sodo, discutendo di progetti e obiettivi comuni». Le cene sono per sole donne, ma attenzione a non scambiarle per amazzoni del web: gli uomini, infatti, sono ammessi a partecipare come invitati speciali anche se in numero limitato. Del resto, l’universo maschile e quello femminile hanno due approcci molto diversi alla tecnologia, come sostiene anche il professor Kantzas Panayotis, presidente della Società italiana di psicologia politica. «Mentre i maschi possono rimanere benissimo nella dimensione virtuale, le donne dopo un po’ hanno bisogno dell’incontro fisico. E’ una questione strutturale, legata alla carnalità e ai bisogni del corpo femminile».






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