• Con il nostro comunicato stampa intitolato “SANATORIA: CRONACA DI UN FALLIMENTO ANNUNCIATO del 21.3.2021 annunciammo, in tempi non sospetti, che a causa della mancanza di personale, le pratiche per le procedure di “EMERSIONE 2020” presso le questure e prefetture avrebbero avuto un percorso lentissimo e disastroso.

    Purtroppo, ancora una volta siamo rimasti inascoltati ed i fatti ci hanno dato ragione.

    Infatti della 207.870 domane presentate in Italia per “EMERSIONE 2020”, solo il 60,24% sono già state esaminate a distanza di 2 anni (fonte “Il Sole 24 ORE”).

    A ciò si è aggiunto il decreto flussi 2022 che prevede 69.700 ingressi e relativi permessi di soggiorno, le cui domande potranno essere presentate entro il 17 marzo p.v..

    Il tragico conflitto armato che si sta consumando in Ucraina sta provocando la fuga di cinque milioni di profughi ucraini verso i Paesi dell’Unione europea, come recita la previsione dell’Alto rappresentante della politica estera dell’UE Josep Borrell, mentre i calcoli più ottimistici del Viminale prevedono che tra i 500mila e i 750mila di questi esuli potrebbero venire a chiedere protezione proprio in Italia, (circa 800-900 mila invece secondo l’associazione ItaliaUcraina), ove già insiste la comunità ucraina più grande d’Europa.

    Modena è una delle province italiane con più cittadini ucraini residenti nel proprio territorio, per cui è semplice immaginare che il semplice richiamo di parenti e amici attirerà in questa provincia un alto numero di profughi: già oggi, con circa 1400 rifugiati, siamo la terza provincia in regione per numero assoluto, dopo Bologna e Rimini. Rispetto ad alcune province emiliano-romagnole, Modena sta registrando arrivi superiori anche di dieci – dodici volte.

    Ben vengano la solidarietà e l’accoglienza per chi scappa dalla guerra, ma è necessario fare i conti con l’impietosa realtà dei numeri: se già con la già citata sanatoria siamo andati in affanno, è fin troppo facile prevedere che in questo caso sarà molto più difficile gestire l’enorme numero di rifugiati che si presenteranno agli sportelli degli Uffici Immigrazione della provincia modenese.

    Tutto questo mentre il contratto di ben sei impiegati civili interinali della Questura è in scadenza e la politica stenta a trovare una soluzione che proroghi ulteriormente il loro contratto o, meglio ancora, lo trasformi in un tempo indeterminato.

    Oltre a questo problema tutt’altro che secondario – che riteniamo si possa agevolmente superare in uno stato d’emergenza come quello appena proclamato – riteniamo che anche il Comune di Modena, cosi come quelli dove insistono i tre Commissariati distaccati di Carpi, Sassuolo e Mirandola possano fare la loro parte nel supportare la Polizia di Stato nel difficile compito che va ad assolvere.

    Non basta infatti proclamare di avere posti letto, viveri e generi di prima necessità per ospitare i profughi, ma è fondamentale pensare che tutti loro, prima o dopo, dovranno passare da un ufficio di Polizia per ottenere il loro permesso temporaneo: ecco che la vera solidarietà e la vera collaborazione si può manifestare offendo la collaborazione di mediatori culturali e impiegati in grado di assolvere compiti burocratici di vario tipo.

    Questa è una delle richieste che, oltre che ai sindaci interessati, abbiamo pensato di proporre anche al Questore di Modena insieme ad altre richieste /proposte tecniche ed operative, per cercare di arginare al meglio l’ondata di arrivi che si sta già verificando.

    La solidarietà non può essere fatta principalmente di slogan contro la guerra, ma deve essere sinergia di intenti e di fattuale collaborazione.

    Modena, 15.03.2022.

    LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIULP