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Febbraio-Marzo/2007 - Interviste
Libano
Opinioni diverse: medesime chiusure
di Intervista a cura di Leandro Abeille

Il giorno prima degli scontri presso l’Università di Beirut, all’interno dell’Università Americana di Beirut tra i cedri del giardino e l’osservatorio astronomico dei primi ‘900, incontro dei leaders studenteschi: stanno discutendo di politica.
Lo scambio è serrato, mi avvicino presentandomi e gli propongo un’intervista doppia, sullo stile delle “Iene”. Accettano.

Come vi chiamate e chi rappresentate qui all’Università?
Elie e Michel, rappresentiamo l’opposizione.
Come vi ponete nei confronti della Siria?
Non vogliamo più ingerenze da parte della Siria. Possiamo cavarcela da soli.
Cos’è Israele?
Un nemico. Ma della guerra non mi disgusta tanto il comportamento d’Israele quanto quello delle Nazioni Unite che non hanno condannato gli attacchi.
Come giudicate l’azione di Hezbollah che ha causato l’ultima guerra?
Il governo libanese ha concesso ad Hezbollah di fare tutto quello che fosse in suo potere per liberare il Libano e l’azione di cui parli, faceva parte di quel mandato.
Quale dovrebbe essere la politica economica del governo?
Dovrebbe fermare la corruzione all’interno degli apparati governativi. Aumentare le tasse e gli stipendi. Ci vorrebbe più impegno statale che finanzi i posti di lavoro sul modello Keynesiano.
Se Unifil dovesse fallire la sua missione e far penetrare un aereo israeliano in Libano quale dovrebbe essere la risposta del governo libanese?
Se ne dovrebbero andare subito.
Un pregio dei vostri avversari?
[Passa più di un minuto ma proprio non lo trovano n.d.r.]
Un difetto?
Sono dei cuccioli in mano ai potenti.
Se si dovesse votare domani chi vincerebbe?
Noi!
Tre italiani famosi?
Prodi, Cannavaro e quello della testata…
Mica Zidane, è francese…
No, Materazzi.

_____________________________

Come vi chiamate e chi rappresentate qui all’Università?
Mohammad e Kassim, rappresentiamo la cosiddetta “rivoluzione dei cedri” collegata alla maggioranza dell’attuale governo.
Come vi ponete nei confronti della Siria?
Dobbiamo agire politicamente per fare in modo che la Siria non abbia più ingerenze nella politica Libanese.
Cos’è Israele?
Un nemico.
Come giudicate l’azione di Hezbollah che ha causato l’ultima guerra?
Una pessima idea
Cosa vorreste per quei soldati?
Che tornassero a casa per rimanerci, in pace.
Quale dovrebbe essere la politica economica del governo?
Dovrebbe tentare di far aumentare gli investimenti soprattutto quelli stranieri. La seconda cosa da fare è privatizzare quei settori pubblici che attualmente sono stagnanti.
Una cosa fondamentale sarebbe quella di far lavorare i palestinesi al posto dei siriani, in quanto quest’ultimi pur vivendo e lavorando in Libano spendono i loro soldi in Siria.
Con i palestinesi sarebbe differenti, i soldi rimarrebbero in Libano.
Infine, vorremmo un governo più professionale e meno settario, con più tecnici nei posti chiave.
Se Unifil dovesse fallire la sua missione e far penetrare un aereo israeliano in Libano quale dovrebbe essere la risposta del governo libanese?
Dovrebbe impostare una forte azione diplomatica per far sì che non succedesse più.
Un pregio dei vostri avversari?
Sono veri libanesi.
Un difetto?
Sono manipolati.
Se si dovesse votare domani chi vincerebbe?
Noi!
Tre italiani famosi?
Totti, Pavaroti e Pellegrini.
E chi è Pellegrini?
Il comandante di Unifil.
Ma pure quello è francese!
Ah ok, allora… Ramazzotti.

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