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Fabbraio-Marzo/2009 - Articoli e Inchieste
Nuove professioni
Non chiamateli baby sitter
di Eleonora Fedeli

In Inghilterra vanno per la maggiore. Hanno
fatto del loro amore per i bambini
una professione, non perdendo per questo
la loro mascolinità. Sono i mannies,
gli uomini-tata, l’ultima moda
che ha contagiato le star di Hollywood


Una cena con gli amici all’ultimo momento: a chi affidare il bambino? I nonni sono lontani, la vicina di casa è malata, la baby-sitter non può. In Inghilterra molte famiglie hanno risolto il problema assumendo un mannie (contrazione dell’inglese man ‘uomo’ e nannie ‘tata’), uomini che hanno studiato per accudire i bambini e che hanno fatto di questa loro passione un vero e proprio business.
Chi sta immaginando un esercito di Mrs. Doubtfire è fuori strada: i mannies sono giovani sportivi e aitanti, che sanno occuparsi della casa, cucinare e fare il bucato. Cosa che fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile e che, invece, oggi in Inghilterra imperversa fra numerose famiglie benestanti. Perché la figura dell’uomo-tata negli ultimi anni ha acquistato sempre più prestigio, anche grazie alla pubblicità di star come Gwyneth Paltrow ed Elisabeth Hurley, che li hanno scelti per occuparsi dei loro figli.
Sarà perché ogni donna sogna un uomo che metta in ordine e prepari deliziosi manicaretti, sarà perché spesso accogliere in casa una giovane e attraente baby-sitter può risultare pericoloso, sta di fatto che in pochi anni sono fiorite numerose agenzie e siti Internet (il più famoso è themannie.com) ricchi di informazioni su come scegliere e cosa aspettarsi da un “tato”.
A Londra l’agenzia più prestigiosa è “Supermanny”, fondata dai due fratelli australiani Mark e Rick Firth, che da poco hanno aperto altre due sedi a Mosca e a Sydney. Arrivato a Londra per lavorare in uno dei più famosi studi legali della città, Mark e suo fratello (allenatore in un’esclusiva scuola di South Kensington) hanno subito capito che quei lavori non facevano per loro. E così nel 1993 la scelta di diventare mannies, seppure tra numerosi pregiudizi e difficoltà. Quando, infatti, Mark rivelò a suo padre il desiderio di volersi occupare di bambini per mestiere, la sua reazione non fu certo delle migliori. Ma i fratelli Firth hanno dato ascolto alla loro vocazione, non badando a chi considera “strano” che un uomo svolga una professione di questo tipo. Dopo tante porte chiuse e tanti no, Mark è riuscito a farsi assumere da una famiglia e da quel momento ha ottenuto un lavoro dopo l’altro, vedendosi costretto a rifiutare l’offerta di una coppia molto famosa: Jude Law e Sadie Frost.
Un vero successo, insomma, che ha fatto guadagnare loro più soldi e più divertimento. Considerando, infatti, le 500 sterline a settimana, più tasse, regali e infiniti privilegi, fare il mannie conviene. E che dire del fatto che invece di stare per ore chiusi in un ufficio, i “tati” passano le loro giornate al parco o davanti a una play-station?
Il boom di richieste ha fatto sì che anche il Norland College (una specie di “accademia militare” che addestra le istitutrici inglesi destinate alle famiglie più prestigiose) abbia aperto le porte a un uomo, Peter Cummins, amante del rugby tanto quanto dei bambini.
A sostenere ed incoraggiare questo nuovo fenomeno sarebbero anche numerosi pediatri ed esperti dell’infanzia, che vedono in queste figure maschili un modello educativo positivo e rassicurante, soprattutto nei casi in cui una mamma sia single o il papà sia spesso fuori per lavoro. Inoltre, il “tato” sarebbe una figura che non entra in competizione con quella paterna, ponendosi più come un fratello maggiore, che coccola il bambino senza viziarlo.
In verità, nonostante in Inghilterra la figura del mannie sia ormai sdoganata, gli uomini che lavorano nel settore dell’infanzia sono ancora molto pochi, circa il 2%. Il governo si è da tempo posto l’obiettivo di arrivare al 6%, tanto che già nel 2003 aveva promosso una campagna con lo slogan “He who cares wins” (chi si prende cura dei più deboli vince).
In Italia il fenomeno dei “tati” è ancora scarsamente diffuso, ma le cose potrebbero cambiare in fretta. Se le donne sono lentamente riuscite a mettere piede in un Parlamento, non è escluso che un giorno sentiremo gruppi di uomini che, invece di parlare di calcio, si scambieranno la ricetta di una torta.

FOTO: Mark e Rick Firth

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