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Aprile/2007 - Articoli e Inchieste
Cavalieri di Malta
Attenti alla “sola”
di Leandro Abeille



Ottenere un’onorificenza, un cavalierato, un titolo qualunque, da parte di un ordine cavalleresco è una gran bella soddisfazione. Spesso, soprattutto negli ambienti militari o di polizia, s’invidia il collega che sostiene di aver ottenuto un’onorificenza, il più delle volte, non riusciamo a capire il perché, visto che la persona di fronte a noi non ha fatto azioni particolarmente degne di nota. Qualcuno vantando amicizie altolocate, spesso tra i membri influenti della chiesa cattolica, dichiara di aver ottenuto onorificenze e cavalierati. Forse qualcuno ottiene l’agognata onorificenza facilmente, forse qualcuno è un pò più aiutato da qualche amico, in molti millantano, perché ottenere un’onorificenza o un cavalierato, da un vero Ordine, non è cosa semplice.
I Cavalieri di Malta rappresentano un sogno per molti, qualcuno vorrebbe essere cavaliere per il passaporto, altri per poterlo mettere sul biglietto da visita, altri ancora per entrare nel “giro buono”. Si viene accolti nell'Ordine di Malta venendo chiamati a farne parte. Possono essere ammesse solo persone di indiscussa moralità e pratica cristiana che abbiano acquisito nel tempo rilevanti meriti nei confronti dell’Ordine Sovrano, delle sue istituzioni e delle sue opere. Responsabili delle proposte di ammissione sono il Gran Priorato o l’Associazione Nazionale competente per territorio.
E’ inutile intasare l’e-mail dell’Ordine, chiedendo questa o quella onorificenza o cavalierato: se i cavalieri di Malta sono solo 12.500, in tutto il mondo, vuol dire che la selezione è piuttosto dura.
Per le sue peculiarità statuali e per la grande domanda di partecipazione, l’Ordine di Malta è in assoluto il più copiato. Ci sono delle vere e proprie associazioni a delinquere che copiano gli ordini, tentando di estorcere denaro a sprovveduti facoltosi, disposti a pagare migliaia di euro per entrare a far parte di un mondo che profuma di medioevo.
Spesso i falsi ordini organizzano iniziazioni con sfavillio di croci, mantelli ed elmi, qualche volta riescono ad ingannare addirittura i prelati che concedono chiese storiche per cerimonie di investitura. Rinascono così i Cavalieri del Tempio, l’Ordine dei Santi luoghi, I cavalieri crociati di Gerusalemme e Damasco, insomma le repubbliche dello stato libero di bananas. Spesso i nomi di questi falsi ordini sono simili a quelli riconosciuti dal nostro ordinamento e nascono delle vere e proprie truffe.
Così sulle giacche vengono appuntati dei nastrini, sui biglietti da visita compaiono titoli, illegittimi, perché non rilasciati dal vero Ordine. E’ famosa la storia di un ricco imprenditore aggirato, che ha tentato di passare il confine svizzero, con un passaporto diplomatico rilasciato da un falso ordine di Malta. Trasportava una valigetta piena di contanti: è stato arrestato.
E’ bene precisare che lo Stato italiano riconosce esclusivamente i propri ordini (Ordine Militare d’Italia- Ordine della “Stella della Solidarietà Italiana”- Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”- Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”- Ordine di Vittorio Veneto e quelli riconosciuti da altri stati esteri (Es. Stato Vaticano, S Marino etc.). Ad esempio gli ordini degli ex regnanti d’Italia, sono nulli ed in base alla legge del 3 marzo 1951 n. 178, è reato concedere onorificenze non riconosciute dalla Repubblica italiana.
Come già evidenziato, ricevere un’onorificenza o un cavalierato è un riconoscimento ambito, piacerebbe a tutti averne uno, ma per riceverlo si deve aver fatto qualcosa di particolarmente nobile. Non basta nemmeno essere dei grandi uomini, o, dei geni: Ghandi o Einstein non avrebbero mai potuto essere Cavalieri di Malta, perché pur essendo sicuramente persone degne, non erano cattolici. Neanche l’uomo più importante del mondo, Geoge W. Bush, potrebbe diventare Cavaliere: è protestante. Sono stati Cavalieri di Malta, Guglielmo Marconi, il Caravaggio e Gianni Agnelli, non lo è Luciano Moggi, lo è Papa Ratzinger.
Ritornando alla gente normale, giova ricordare che, l’avidità, anche nelle onorificenze, ci porta a subire delle truffe. Pensiamo alle opere di bene, gli onori, se meritati, verranno.

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