Normalmente, anzi quasi sempre, ci occupiamo di sicurezza pubblica; ma quest’ultima è indissolubilmente legata al mondo del lavoro e alla salute dei cittadini. Ora però siamo arrivati a un punto in cui tutto viene messo in discussione, tanto da ritrovarci per ragioni epidemiologiche messi alle strette dalle Big Pharma, le quali, possiamo dirlo, stanno facendo quello che vogliono in tutto il mondo.
La questione centrale, che sta risucchiando il dibattito intorno al tema delle vaccinazioni, è senza dubbio quello della distribuzione. Abbiamo assistito all’accendersi di aspre dispute all’interno del Parlamento Europeo, con la Presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen presa letteralmente di mira sui clamorosi ritardi delle esportazioni dovuti al blocco nella Gran Bretagna che, di fatto, ha visto incrementare le proprie vaccinazioni a discapito degli altri paesi membri. Un ritardo poi imputato non tanto agli accordi stipulati con le stesse case farmaceutiche quanto invece ai fornitori, mentre la curva dei contagi e dei decessi stenta a rallentare e i conseguenti lock-down continuano a mettere in ginocchio l’economia di chi, già prima della pandemia, camminava a stento.
Drammatiche perdite di tempo, insomma. Le dispute tra le nazioni non devono in alcun modo minare e rallentare la distribuzione dei vaccini. Allo stesso modo (direi che piove sempre sul bagnato) non dobbiamo cedere all’altra, fastidiosa e deleteria, polemica relativa alla presunta pericolosità dei vaccini. I numeri sono dalla parte di quest’ultimi; l’allerta deve restare alta e i controlli circa le controindicazioni sul processo di vaccinazione devono certamente rimanere costanti, ma non possiamo deviare il percorso, non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo saltare il fosso, prima che sia troppo tardi, prima che l’economia collassi senza possibilità di ripresa. Siamo ancora una volta chiamati ad avere fiducia nelle nostre Istituzioni e, soprattutto, nel nostro nuovo Governo.

Al nuovo Capo della Polizia

Romano, classe 1964, una laurea in Giurisprudenza e un curriculum ricco di esperienze significative: ecco chi è il prefetto Lamberto Giannini, nominato nuovo Capo della Polizia lo scorso 4 marzo. Venticinque anni di servizio nel mondo dell’antiterrorismo, ha contribuito con arresti importanti al definitivo smantellamento delle Brigate Rosse. Giannini sostituisce Franco Gabrielli – con il quale ha lavorato fianco a fianco per moltissimi anni – al quale è stato affidato il delicato, quanto meritato, ruolo di Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. A entrambi rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro.

il Direttore, Ugo Rodorigo
direttore@poliziaedemocrazia.it