A cura di Michele Turazza.

Dennis Duncan – Indice, Storia dell’
UTET, 2022, pp. 334, € 28,00.

Come ci orientiamo nel sapere? Come ordiniamo la gran massa di informazioni con cui quotidianamente abbiamo a che fare? Forse non ci abbiamo mai pensato, ma ogni volta che utilizziamo un motore di ricerca, altro non facciamo se non consultare un enorme indice analitico. L’indice, sottolinea Duncan – scrittore e docente di inglese presso la University College di Londra – “è un sistema che serve a risparmiare tempo, qualcosa che ci dice dove possiamo trovare ciò che cerchiamo”. Nonostante questo, la sua posizione è marginale, relegato nelle ultime pagine dei volumi, passando spesso inosservato. Fin dai tempi della grandiosa biblioteca di Alessandria, dove l’indice consentiva di orientarsi nella selva di rotoli papiracei concentrati in un unico spazio, fino ai manoscritti copiati negli scriptoria dei monasteri medievali e alla rivoluzione della stampa a caratteri mobili, con la riproduzione in serie di migliaia di copie di volumi, l’indice è sempre stato centrale nell’ecosistema del sapere, e anche oggi, ai tempi di Google, continua egregiamente nella sua funzione ordinatrice della conoscenza. “Perché Indice, Storia dell’ è in fin dei conti la storia di come abbiamo imparato con fatica e ostinazione a rendere leggibile il grande e vitale caos di conoscenza che ogni giorno produciamo”.

Rosita Rijtano – Insubordinati. Inchiesta sui rider
Edizioni Gruppo Abele, 2022, pp. 128, € 14,00.

È di poco tempo fa la terribile notizia di un giovane rider di 26 anni morto a Firenze in un incidente, durante una consegna, e licenziato con un’email (automatica) per non aver rispettato i tempi previsti dall’azienda. Questa triste vicenda rappresenta uno dei possibili esiti cui conducono capitalismo e liberismo sfrenati, che non conoscono alcun limite, nemmeno quello del rispetto minimo dovuto a ogni persona. Sfruttati, governati da algoritmi, spersonalizzati, costantemente controllati, mentre sfrecciano da una parte all’altra delle città per consegnare “ciò che vuoi” (dalla pizza, al poke, fino all’ultimo modello di mutande) a chi non vuole schiodarsi dal divano di casa, i rider sono lavoratori invisibili. Con 40° gradi all’ombra o con pioggia, neve o ghiaccio, devono correre, ritirare e consegnare. Senza sosta. E nessuna tutela.
Pubblicata per la collana “i Ricci” di edizioni Gruppo Abele, “Insubordinati” di Rosita Rijtano (giornalista) è un’inchiesta coraggiosa e necessaria “per descrivere tutto ciò che accade prima che il sushi arrivi alla porta di casa. Una questione che non riguarda solo i rider, anzi. Nel nuovo mercato del lavoro la lotta dei ciclofattorini per il riconoscimento di diritti e tutele per un impiego sicuro e dignitoso è un banco di prova decisivo. Da come sarà regolata o non regolata quest’attività dipende il domani di tutti noi”.

Mark Seidenberg – Leggere. Una scienza sottovalutata tra teoria e pratica
Treccani, 2021, pp. 608, € 31,00.

Si vive immersi nella lettura. In ogni momento si leggono segnali, testi, messaggi; si legge per le motivazioni più disparate, nelle situazioni e in contesti più diversi. Leggere è attività “naturale”, ma la consapevolezza sui processi della lettura è generalmente molto scarsa: “Cercare di capire la lettura osservando la nostra lettura è un’impresa senza speranza […], essere lettori esperti non fa di noi degli esperti della lettura. È per questo che esiste una scienza della lettura: per poter capire questa complessa abilità a livelli che l’intuizione non riesce a penetrare facilmente”.
Attraverso un dialogo fecondo tra discipline diverse – psicologia, linguistica, neuroscienze – Mark Seidenberg, professore di psicologia alla University of Wisconsin di Madison, svela i meccanismi subconsci della lettura, analizzando le operazioni mentali e neurali che consentono ai lettori di leggere, apprendere, capire e comunicare e le cause dei problemi che possono riguardarle (come la dislessia), senza tralasciare il ruolo delle istituzioni culturali e formative chiamate a “insegnare la lettura”. Completano il volume, che si rivolge a ogni tipo di pubblico (anzi, di lettori!) e si distingue per la sua chiarezza, un esteso apparato di note e una ricca bibliografia.

Tomaso Montanari – Le pietre e il popolo
Minimum fax, 2022, pp. 182, € 14,00.

“Era, ed è, impossibile accostarsi alle nostre città senza vederne l’involuzione”: dopo 10 anni torna nelle librerie “Le pietre e il popolo” di Tomaso Montanari, con una nuova introduzione dell’Autore, attualmente rettore dell’Università per Stranieri di Siena ed editorialista de Il Fatto Quotidiano. Schietto e amaro pamphlet contro la mutazione genetica delle città d’arte del nostro Paese, Montanari, che passa in rassegna criticamente le politiche “culturali” delle principali città italiane, denuncia come dietro alla (presunta) “valorizzazione” dei beni culturali italiani si celi in realtà la volontà di amplificarne il solo valore turistico ed economico, a scapito della loro funzione civica: “La Costituzione ha consegnato solennemente il patrimonio storico e artistico ai cittadini sovrani: e forse è venuto il momento di riprendercelo davvero”.
L’originale chiave di lettura proposta dall’Autore, che vede in ogni bene culturale un volano per l’uguaglianza, evidenzia come, almeno ad un’analisi superficiale, sia labile quel confine che separa il consumatore passivo dal cittadino partecipe e consapevole della “ricchezza civica” dell’enorme patrimonio artistico italiano. “Le nostre città, e la loro arte, non servono a trasformarci in turisti, ma a farci cittadini sovrani, e a farci tutti uguali. È ancora possibile: dipende da noi”.