Un sistema multimilionario di “analisi predittiva”, una piattaforma di elaborazione dati al servizio di tutte le polizie del mondo. Ma a cosa andiamo incontro?

L’Organizzazione internazionale della polizia criminale, Interpol, sta costruendo una vasta piattaforma di elaborazione dati chiamata Insight che dovrebbe fornire alle forze di polizia di tutto il mondo “analisi predittive” generate dai dati interni dell’Interpol, informazioni ricevute dai suoi stati membri, informazioni “esterne” fonti come database commerciali e “riconoscimento visivo, video, audio, corrispondenza di dati facciali e biologici”. Il Dipartimento di Stato americano ha finora stanziato più di 12 milioni di dollari per il progetto.

Polizia globale a Nuova Delhi

Nell’ottobre dello scorso anno, l’Interpol ha tenuto la sua 90a Assemblea Generale a Nuova Delhi, in India – un paese in cui i funzionari governativi statunitensi hanno criticato «l’aumento delle violazioni dei diritti umani da parte di alcuni funzionari del governo, della polizia e delle carceri» e dove Human Rights Watch ha affermato che le leggi e le politiche «discriminano sistematicamente i musulmani e stigmatizzano i critici del governo».

Parlando ai delegati all’evento, Jürgen Stock, segretario generale dell’Interpol, non ha trovato il tempo per discutere di tali questioni. Si è invece concentrato sull’importanza dell’Interpol in un mondo che si trova ad affrontare crescenti tensioni geopolitiche e sul ruolo chiave che le nuove tecnologie digitali svolgono nelle operazioni di polizia internazionali in “un’era di iper-innovazione”.

L’Interpol sta cercando la propria innovazione, ha sottolineato Stock, nuove funzionalità di corrispondenza biometrica, una app di messaggistica interna della polizia (che consente di “disattivare finalmente Whatsapp per il lavoro di polizia”) e sfruttare «il potere dell’intelligenza artificiale». Ha inoltre osservato come ……

Traduzione a cura di Salvatore Palidda