Droga, furti, tantissima galera. La vita di Mauro Belli, alle cronache noto come il boss della “Banda del Buco”, è una storia di sofferenze e di errori ma anche quella di una persona che è riuscita a rialzarsi e a dare un senso alle cose che, ad oggi, trasforma in poesia
Mauro Belli è un ex ladro “professionista” che ha attraversato l’inferno dell’eroina ma grazie all’amore per sua figlia ne è venuto fuori. Sul volto i segni di una vita difficile trascorsa tra droga, furti e galera ma con lo sguardo fiero di chi sa di esserne uscito. La sua è una storia come ce ne sono tante, fatta di indigenza, speranze e delusioni. L’illusione di colmare il disagio con la droga e la necessità di rubare per farsi la dose. Attraverso la testimonianza di Mauro cercheremo di raccontare il meccanismo del binomio droga-galera gettando uno sguardo su questo mondo.
Ciao Mauro, quanti anni hai?
64, fatti a novembre. Sono dello scorpione.
E quanti anni hai passato in galera?
Dovendo fare un conto, in totale quasi 14 anni di carcere, a rate, per 24 carcerazioni. Le prime volte nove mesi, un anno e dieci mesi, poi sei mesi, poi tre mesi con la sorveglianza. Quando mi drogavo uscivo e rientravo di continuo. Io cercavo di smettere anche senza metadone, senza tranquillanti né sonniferi, certe volte ero pure contento che…..
Mauro Belli è nato nel 1959. Protagonista di una vita piena di travagli, ha vissuto tanti anni tra la galera e i furti in giro per il mondo. A Rebibbia ha incontrato la poesia e ora scrive poesie, alcune delle quali sono contenute nell’antologia “Il fiore della crepa” (Ed. Della Meridiana, 2018). Insieme alla poetessa e scrittrice Asia Vaudo ha scritto il libro “A Mauro falla finita! La vera storia del boss della banda del buco” (Ed. CartaCanta, 2023). Oggi Mauro è padre e nonno di due bellissimi bambini.
di Vittorio Vannutelli