La tragedia di Antonio Raimondo, ispettore capo della Polizia di Stato, e dell’infermiera Nina Scotto di Perrottolo, morti durante un’operazione di salvataggio nel novembre del 1995. Il loro ricordo nell’ultimo libro di Paolo Miggiano

Un’isola sferzata dal vento
Una chiamata di emergenza
Una missione di soccorso
Un campo sportivo
Un elicottero
Antonio, elicotterista della Polizia di Stato
Nina, infermiera di Procida
Dovevano salvare un ragazzo, muoiono entrambi a causa di un elicottero impazzito.

 

La storia di Nina e Antonio rischia di essere dimenticata, ma nell’anno in cui Procida è Capitale Italiana della Cultura, Paolo Miggiano, con “Echi lontani” ci richiama al dovere della memoria, alla rievocazione di quel loro sacrificio. Procida ha dato molto a tanti. A Nina e ad Antonio sembrerebbe invece aver tolto tutto. Ma è stata veramente Procida a farlo? Se furono altri i responsabili, avranno pagato per le loro colpe?

E allora, ecco che 27 anni dopo la tragedia, quel grido silenzioso di Nina e Antonio viene colto per dare vita a una serie di iniziative culturali in loro memoria. Un progetto editoriale rievocativo della vita e della scomparsa di due giovani della nostra terra del Sud che non volevano diventare eroi, ma fare soltanto il proprio dovere. Così nasce questo libro e così, la sera del 26 di novembre 2022, dall’altura di Terra Murata, nell’abbazia di San Michele Arcangelo, ancora una volta sono riecheggiate a Procida le loro parole, le loro voci, durante lo spettacolo “Le mie lacrime non le vendo – Dialogo tra la donna dell’isola e l’uomo della barca”, testo di Paolo Billi e Davide Forbicini, sulle note del Maestro Luca Signorini al violoncello, con le voci di Viviana Venga e Fulvio Accogli.

A cura della Redazione