A cura di Michele Turazza.

Giulia Fabini, Enrico Gargiulo, Simone Tuzza – Polizia. Un vocabolario dell’ordine
Mondadori Università, 2023, pp. 222, € 18

“[…] il libro vuole contribuire agli studi sulla polizia in Italia cercando di adottare una prospettiva critica: mettendo tra parentesi le idee di senso comune e le rappresentazioni istituzionali, intende individuare i nuclei tematici centrali del dispositivo poliziale [… tracciandone] l’essenza stessa: il modo in cui [la polizia] agisce, in cui (si) pensa e in cui viene pensata” (dall’Introduzione).

Frutto del lavoro di ricerca e degli interessi scientifici di tre giovani studiosi dell’Università di Bologna, “Polizia. Un vocabolario dell’ordine” – uscito per i tipi di Mondadori nella collana “Lessico democratico” – intende colmare un vuoto nel panorama editoriale italiano delle ricerche sulle polizie, individuando le ragioni per cui l’istituzione poliziale è connotata da specifiche caratteristiche che la rendono tale. Dopo aver fornito le coordinate di lungo periodo del contesto storico-sociale e politico in cui si origina la polizia, vengono analizzati in primis alcuni punti critici attorno ai temi della cultura della polizia, della sicurezza, dell’ordine pubblico e del ruolo della politica. Le ultime due parti sono dedicate ai dilemmi del lavoro in polizia, coi nodi controversi dell’uso della forza e della discrezionalità, e ai campi di azione, mediante l’approfondimento degli incontri delle polizie con i soggetti (tenuti) ai margini.

Mahmood Mamdani – Né coloni né nativi
Meltemi, 2023, pp. 512, € 25

“[…] l’effetto politico del colonialismo non si è limitato alla perdita dell’indipendenza esterna […] il governo coloniale ha tracciato i confini all’interno della colonia. Questi confini hanno separato le razze e creato patrie per i gruppi etnici, trasformandoli in tribù delimitate amministrativamente”. Dando vita, cioè, a Nazioni. È assai originale la riflessione sulla genesi della modernità proposta da Mahmood Mamdani della Columbia University, nel suo “Né coloni né nativi” edito nella collana Biblioteca/Antropologia della Meltemi: Stato-nazione e Stato coloniale si sarebbero creati e sostenuti a vicenda.

Analizzando minuziosamente casi concreti, quali la questione indiana negli Stati Uniti d’America, il Sudan, la questione israelo-palestinese e il Sudafrica – tutte realtà costruitesi sulla politicizzazione di una maggioranza religiosa o etnica a spese delle minoranze – l’Autore dimostra come il modello dello Stato-nazione abbia fallito nel suo obiettivo, non portando affatto democrazia e inclusione. Anzi: proprio il binomio Stato-nazione sarebbe alla base delle violenze e dell’oppressione che insanguinano anche il nostro presente. Unico rimedio rimane un mutamento radicale di prospettiva storica: la decolonizzazione della politica e la denazionalizzazione degli Stati.

Thomas Barfield – Afghanistan. Una storia politica e culturale
Einaudi, 2023, pp. 510, € 35

Pubblicata nel 2010, questa monumentale storia politica e culturale del Paese crocevia dell’Asia centrale, viene ora tradotta e riproposta per i tipi di Einaudi nella sua struttura originaria, con l’aggiunta di un solo nuovo capitolo a copertura dei turbolenti avvenimenti dell’ultimo decennio. Parola chiave per comprendere la realtà afghana è “diversità”: dei gruppi tribali ed etnici che lo abitano, del territorio, culturali e politiche. Ed è con questa estrema complessità che hanno sempre dovuto scontrarsi i vari imperi che nel corso del tempo hanno cercato di conquistare l’Afghanistan. Senza mai riuscirci.

“Se i governi e i leader dell’Afghanistan possedessero la concretezza e il buonsenso della sua gente, il paese sarebbe pacifico e prospero da lungo tempo”: è l’amara conclusione a cui giunge Thomas Barfield, professore di Antropologia all’Università di Boston, dopo oltre cinquant’anni di viaggi e studi sull’Afghanistan. Dalla dinastia Moghul del sedicesimo secolo fino alla ripresa del potere da parte dei Talebani nel 2021, l’Autore esamina i cambiamenti di potere e legittimità politica nel lungo periodo, dopo essersi soffermato a tratteggiare i caratteri dei popoli e dei luoghi, nella consapevolezza che la ricerca delle cause dell’instabilità dell’Afghanistan contemporaneo non possa prescindere da una conoscenza approfondita della sua variegata storia.

Chiara Volpato (cur.) – Raccontare le molestie sessuali. Un’indagine empirica
Rosenberg & Sellier, 2023, pp. 210, € 14

Nel volume sono presentati i risultati della ricerca condotta da un team coordinato da Chiara Volpato – già docente di Psicologia sociale presso l’Università di Milano-Bicocca – sulle molestie sessuali di strada subite nei tragitti che conducono all’Università. Considerate ancora dai più come atti innocui, in realtà tali comportamenti mostrano la “miseria relazionale e culturale che sottende il nostro vivere comune, […] una denuncia inappellabile che ci costringe a riflettere sul maschilismo ancora presente nella nostra società. […] questa miseria si rivela potente nella sua quotidiana capacità di fare male, di intralciare percorsi e obiettivi, di tarpare sogni e aspirazioni” (dalla Prefazione).

La maggior parte di coloro che hanno accettato di partecipare sono giovani donne di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Dalla lettura delle numerosissime testimonianze raccolte, riportate intere o per ampi brani, emerge non solo come le molestie si insinuino nella persona, lasciando cicatrici che difficilmente guariranno, ma anche la volontà di resistenza e di riscatto di chi non vuole più piegarsi al dominio patriarcale. Una ricerca necessaria e scrupolosa, che cerca di far luce su un fenomeno ancora sottovalutato, completata da contributi sulla precisa definizione del fenomeno delle molestie sessuali, anche dal punto di vista psicosociale, e sulle risposte dell’ordinamento, talvolta generatrici di vittimizzazione secondaria.