Come e in quali casi la scienza del linguaggio può essere di aiuto in ambito giudiziario per la repressione dei crimini. Ne parliamo con Roberta Melazzo, professoressa di Linguistica all’Università degli Studi “Guglielmo Marconi” di Roma e autrice del volume “Linguistica forense”

    Prof.ssa Melazzo, quali sono i principali ambiti di applicazione della linguistica forense?

    La linguistica forense – branca della linguistica applicata che utilizza le conoscenze acquisite attraverso lo studio scientifico del linguaggio e delle lingue per la risoluzione di problemi di ambito legale – può intervenire operativamente nell’attività giuridico-giudiziaria. Mi riferisco, in particolare, all’identificazione di voci registrate tramite intercettazioni, all’esegesi del significato della lettera delle leggi, all’analisi dei verbali di interrogatorio e all’identificazione dell’autore di uno scritto o di un plagio. Può inoltre contribuire anche all’interpretazione dei linguaggi criminali e alla risoluzione dei problemi di traduzione derivanti dall’uso di due o più lingue in contesti legali.

    Roberta Melazzo è professore associato di Linguistica nel Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”. Gli ambiti su cui si orienta la sua ricerca spaziano dalla linguistica storica – con particolare attenzione ai fenomeni testuali, lessicali e morfosintattici delle lingue indoeuropee soprattutto dell’area indoiranica, latina e greca – alla storia della linguistica indiana, con una ricerca indirizzata all’individuazione dei presupposti e dei metodi dell’analisi linguistica elaborata da Pāṇini e dai grammatici successivi. Si occupa inoltre di glottodidattica, con indagini volte a individuare e discutere criticamente i presupposti della teoria della multicompetenza, e di linguistica forense. Inoltre, ha condotto una ricerca di linguistica acquisizionale, mediante l’osservazione della comunità sinhalese di Napoli, portando avanti un progetto che ha provato a misurare, a vari livelli di analisi, l’acquisizione linguistica dell’italiano L2 in alcuni soggetti selezionati. È autrice di numerose pubblicazioni, tra cui: The etymologies of three different names of water in a hymn of the Atharvaveda (in: Miscellanea in onore del Prof. Diego Poli, 2022); On the trail of syntax in the Aṣṭhādhyāyī (in: Atti del Congresso Internazionale “The submerged syntax between late antiquity and the modern age. Source, models, and interpretative strategies”, 2021); L’indeterminatezza in apprendenti sinhalesi di italiano L2 (in: Expressio: rivista di Linguistica, Letteratura e Comunicazione, 4, 2020); The earth trembles. On 1.61.14 (in: Rivista Italiana di Linguistica e di Dialettologia, 2018); The Dual in Ancient Greek (in: Incontri linguistici, 35, 2012).

    Michele Turazza

    INDAGINE di linguistica forense sugli usi della lingua nelle diverse situazioni comunicative

    Chi è interessato a prendere parte al progetto (in modo anonimo) può compilare uno dei due questionari, scegliendo il link in base al proprio giorno di nascita (es. Sono nato/a l’8 marzo, userò il primo link).

    Nati/e in giorno PARI: https://forms.gle/cnmHgJCKWjeFSx9t9

    Nati/e in giorno DISPARI: https://forms.gle/C89L8jnM1JnTo3Qm9 

    L’indagine è condotta da:

    Prof.ssa Roberta Melazzo (Università degli Studi “Guglielmo Marconi” di Roma)

    Prof.ssa Chiara Meluzzi (Università Statale di Milano)

    Prof.ssa Francesca Cotugno  (Università degli Studi di Verona)

    Grazie per la collaborazione.