Tra accordi governativi, visite di militari nelle scuole e la spinta delle lobby delle armi, l'istruzione italiana rischia di diventare un terreno fertile per la cultura della guerra. Ma nel corso del 2023 è nato un movimento che si oppone a questa deriva, un Osservatorio per difendere le scuole e le università dalla smania della guerra

«L’esercito è una scuola, soprattutto. È questo il suo compito di tutti i giorni: educare, persuadere, plasmare, convincere, abituare. Abituare a sopportare i soprusi, ad obbedire senza discutere, ad accettare le umiliazioni sol che provengano da uno che sulla manica della giacca ha un pezzo di stoffa in più».
Così scriveva Agostino Manni, anarchico salentino, obiettore di coscienza e carcerato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ma oggi che la leva militare obbligatoria è un ricordo della generazione nata negli anni Ottanta, sarà la scuola a sopperire al suo ruolo? I media generalisti fanno la loro parte ma bisogna convincere i più giovani: loro la TV non la vedono più da tempo. Inoltre la nostra opinione pubblica, e direi tutta quella occidentale, è nettamente contro la guerra. Siamo tra i Paesi con più anziani del mondo; anziani a cui è stata promessa una pace garantita dal mercato. Lo scambio di beni in modo globale avrebbe impedito lo scoppio di una guerra mondiale. Ad oggi il vero problema non è “chi” mandare in guerra ma far sostenere a tutti il peso psicologico ed economico delle guerre. Per modificare radicalmente questo paradigma bisogna iniziare da capo, dai bambini, dalla scuola.

Una «visione innovativa»

La storia inizia nel 2014 con la firma del Protocollo d’intesa tra le ministre dell’Istruzione Stefania Giannini e della Difesa Roberta Pinotti. Non fu un caso isolato, fu infatti rilanciato dal governo Renzi e seguito da un successivo accordo incentrato su una più stretta collaborazione tra le Forze Armate e le Istituzioni scolastiche. Le forme sono le più varie: visite guidate, stages di Alternanza Scuola-Lavoro presso le caserme, lezioni in classe su varie tematiche, tenute da polizia e carabinieri. I casi più eclatanti avvengono in……..

di Lorenzo Baldarelli