Non è in alcun modo tollerabile che un agente in servizio utilizzi un abbigliamento con simboli nazisti: chi lavora in divisa porta sul proprio corpo l’onere e l’onore di rappresentare le Istituzioni democratiche nate dalla lotta al nazifascismo. Un capo d’abbigliamento vergognoso che mai avremmo voluto vedere indossato da un agente. Un gesto gravissimo che in un attimo ha calpestato i principi democratici sanciti della Costituzione – che pur ogni agente ha giurato di difendere – ha fatto a pezzi l’inviolabile principio di neutralità di ogni operatore e operatrice minando la fiducia delle persone nelle forze di polizia. Fiducia costruita faticosamente dalle e dagli agenti, giorno per giorno, a stretto contatto con le persone cercando di trovare soluzioni ai problemi, non di provocare risse.
Un gesto sconsiderato che chiediamo sia punito senza sconti: una provocazione di tale portata all’interno di una manifestazione già delicata è benzina sul fuoco. Provocazione pura e puerile che rischiava di fomentare gli scontri e mettere ulteriormente a rischio l’incolumità delle e dei manifestanti e del personale in servizio che quegli scontri e quella rabbia si sarebbero trovati fronteggiare.
Per quanto le nostre uniformi ci rendano simili è il nostro agire che traccia un solco profondo tra l’abuso e il rispetto, l’insulto e il dovere, chi non è capace di distinguere la giusta via non è degno della divisa.
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