Le ferie natalizie rappresentano uno dei periodi più difficili da trascorrere dietro le sbarre. Alcuni detenuti ci hanno raccontato il loro Natale in carcere

È con tale intento che ho voluto scrivere questo articolo. Ricordare i carcerati che hanno trascorso il Natale in detenzione, attraverso una raccolta delle loro lettere che, numerose, sono giunte alla nostra Redazione. Ho cercato, attraverso tante testimonianze, di mostrare lo stato d’animo dei detenuti in quello che molti di loro definiscono il giorno più brutto dell’anno in galera. Di seguito ne riporto alcune.

I primi di dicembre, poco prima della chiusura serale delle celle, eravamo tutti in corridoio quando Emiliano, che stava vicino ai finestroni, mi chiama, apre una finestra e mi dice di respirare, poi mi domanda: “che cosa senti?” Non so perché, ma in quel momento non ho detto la prima cosa che mi era venuta in mente, mi sono limitato ad una risposta vuota, di circostanza, “sento un po’ freddo Emilià, chiudi sta finestra”. ……… 

In questi giorni sono iniziati i preparativi del presepe di sezione e tutti si danno un gran daffare perché alla fine verrà deciso dalla direzione qual è il presepe più bello che verrà poi premiato. L’albero di Natale invece è già pronto……… 

Pensavo che il mese di agosto fosse quello più pesante qui dentro, mi rendo conto che questi giorni sono ancora peggio. La malinconia e la tristezza aleggiano ovunque tra i detenuti. Si cerca di reagire organizzando la cena del 24 ed il pranzo del 25 perché in quei giorni viene concessa dalla direzione la cosiddetta socialità, ovvero…………

Vittorio Rizzo