Nonostante l’emergenza sanitaria anche quest’anno si è concluso il concorso dedicato allo storico direttore di Polizia e Democrazia. Ad aggiudicarsi il premio la sociologa Alessia Tripaldi con il thriller psicologico “Gli scomparsi”

Premio Fedeli

Bologna 17 novembre 2020

“Il valore umano delle Helping Professions nella Gestione della Pandemia” è questo il titolo della XXI edizione dell’appuntamento annuale con il Premio letterario “Franco Fedeli”, dedicato alla narrativa poliziesca, organizzato dal SIULP – Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia – di Bologna.

Purtroppo non potrà avere la celebrazione della giornata conclusiva nella consueta prestigiosa cornice degli anni precedenti, a causa del difficile momento che stiamo attraversando, derivante dall’emergenza epidemiologica. 

Nonostante gli ostacoli, però, la passione dei lettori non si è spenta e la Giuria, che conta 43 componenti, in maggioranza appartenenti alle Forze dell’Ordine, ma anche giornalisti, psicologi, avvocati e appassionati del genere noir/poliziesco, ha proseguito nel suo lavoro e anche questa edizione ha avuto i suoi tre finalisti – Romano De Marco, con “Il Cacciatore di anime”, Paolacci & Ronco, con “Il punto di vista di Dio” e Alessia Tripaldi, con “Gli Scomparsi”.
A loro si aggiunge la menzione d’onore al Dr. Massimiliano Rossi, Pubblico Ministero, autore del libro “È solo questione di tempo”.
Ad ottenere i maggiori consensi tra i finalisti, che sono comunque da sempre considerati tutti e tre i vincitori del Premio letterario, è stata Alessia Tripaldi, sociologa, anconetana d’adozione, cofondatrice dell’organizzazione Sineglossa, che ha lavorato come sceneggiatrice per diverse case di produzione. “Gli Scomparsi”, il suo primo romanzo, è un thriller psicologico che toglie il respiro, con il suggestivo scenario dei boschi dell’Italia centrale; che ruota attorno alle figure del criminologo Marco Lombroso, del commissario di Polizia Lucia Pacinotti e del giovane “scomparso” Leone.
È consuetudine del Premio Letterario, per la giornata conclusiva, per il momento solo rimandata, individuare un argomento portante, che viene sviluppato da esperti, i quali si confrontano in una stimolante discussione: in questi giorni, nell’impossibilità di farlo fisicamente, vogliamo idealmente stringerci a tutti gli operatori delle professioni di aiuto, che hanno messo e stanno tutt’ora mettendo in campo esperienza ed energia, fino a sacrificare, in casi estremi, la loro stessa esistenza, al servizio della collettività.
Un premio speciale e particolare ringraziamento a Coop Alleanza 3.0, Opgroup, La Sorgente Onlus, nella persona del Dr. Christian Peres, la Sartoria San Lazzaro, la Majani 1796 SPA, che nei momenti di maggiore difficoltà hanno dimostrato di avere una grande cuore manifestando, attraverso gesti concreti, vicinanza, sostegno e solidarietà nei confronti delle Donne e degli Uomini della Polizia di Stato, con generose donazioni di mascherine, DPI, prodotti igienizzanti, protettivi facciali ed un pizzico di dolcezza per coloro che si trovavano in isolamento a combattere il COVID-19. A loro ed a tutte le cittadine e cittadini un caloroso abbraccio dal Siulp di Bologna, con l’auspicio che possiamo uscire quanto prima da questo terribile incubo.
La Segreteria Provinciale Siulp

Gli scomparsi
di Alessia Tripaldi

Un cadavere mutilato emerge da un tumulo di sterpaglie. Un ragazzo scalzo e magro dice di chiamarsi Leone e che quello è il corpo di suo padre, con cui ha sempre vissuto nei boschi. Quale segreto si nasconde tra le montagne impenetrabili del Centro Italia? La risposta spetta al commissario Lucia Pacinotti. “Un’altra sigaretta e poi vado” è la frase che ripete tra sé mentre è appostata in macchina cercando il coraggio di bussare alla porta del suo vecchio compagno di università, Marco Lombroso. Nonostante la frattura improvvisa che li ha separati anni prima, lui è l’unico che può aiutarla a dipanare il mistero del “ragazzo dei boschi”. Ciò che Lucia non sa è che bussando a quella porta costringerà Marco a riaprire anche il vecchio baule ereditato dal suo avo, Cesare Lombroso. Tra le pagine dell’Atlante dei criminali, nei pattern che collegano i crimini più efferati della Storia, si cela la verità, ma per trovarla è necessario addentrarsi nei fitti boschi delle montagne e in quelli ancora più intricati dell’ossessione per il male.

Il cacciatore di anime
di Romano De Marco

Angelo Crespi è uno dei maggiori esperti italiani di serial killer. Ne ha catturati tre, grazie alla capacità di entrare nelle loro menti e anticiparne le azioni criminali. La sua è stata una carriera straordinaria, fino a quel giorno maledetto. Il giorno in cui ha dovuto pagare un prezzo troppo alto per chiunque. Quando il dolore è impossibile da sopportare, l’unica alternativa al suicidio è scomparire dalla faccia della terra. Addio al lavoro, ai legami, persino alla propria identità. Con un nuovo nome, da oltre vent’anni, Crespi vive un’esistenza diversa, cercando di venire a patti con i fantasmi del passato. Ha trovato rifugio in un paese defilato, avvolto nella placida atmosfera delle colline toscane, in provincia di Pisa. Peccioli sembra la meta ideale per il suo buen retiro, fino a quando anche in quel luogo ameno qualcuno inizia a uccidere. Delitti rituali, spietati, legati al patrimonio artistico cittadino. L’uomo chiamato a indagare è il capitano Mauro Rambaldi del reparto operativo dei Carabinieri. Un uomo d’azione, pragmatico, un investigatore di talento. Ma quando la sua indagine si rivela più complessa del previsto, Rambaldi non può fare a meno di chiedere a Crespi di gettarsi ancora una volta nella mischia per aiutarlo a catturare l’assassino. Per il cacciatore di anime, dunque, si profila una nuova sfida?

Il punto di vista di Dio
di Paolacci e Ronco

Paolo Nigra vicequestore aggiunto dotato di un’ironia non comune, gay dichiarato, ha un compagno napoletano, Rocco, attore divenuto famoso interpretando il commissario napoletano Scognamiglio, ha fiuto e intelletto nell’investigazione e una rara sensibilità nel cogliere le più invisibili sfumature del delitto. Qui è alle prese con un caso complicato: il professor Sergio Bruzzone durante la funzione domenicale, dopo aver effettuato la comunione con un’ostia differente in quanto celiaco e quindi personale, si accascia a terra e muore. Ad assistere al tragico evento un gruppo di arzilli personaggi, amanti del giallo al punto da formare una specie di club esclusivo.
Tra di loro si nasconde forse un assassino e perché? Per il vicequestore è immediato incominciare a scavare nella vita privata e non solo della vittima, scoprendo che costui in fondo molto amato non era, soprattutto per il suo vizio di mettere in piazza vizi e depravazioni di molti soggetti. Un’ambiguità di fondo che pare caratterizzare tutti i personaggi della storia, che non sarà facile da scoprire e da annientare.