Nel settantacinquesimo anniversario della nostra Costituzione, un ricordo di Sandro Pertini e di sua moglie Carla che insieme lottarono “per la libertà e la giustizia sociale”
La Costituzione Italiana ha Settantacinque anni; lo spazio in cui si riflette l’ordinamento di un’epoca. E, pur tuttavia, è necessario volgere oculata attenzione a questa nostra “cassetta degli attrezzi della democrazia e della politica”, secondo l’efficace figurazione resa di recente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con l’intenzione concreta e realista di concepirne l’ulteriore caratteristica di pagina bianca, predisposta ad accogliere tutte le aspettative di realizzazione e razionalizzazione giuridico-istituzionali e sociali aderenti allo spiritus Constitutionis. In Italia, la Legge delle leggi fu frutto, per il “miracolo costituente”, di una mirabile sintesi raggiunta tra le principali correnti ideali cristiano-sociali, laico-socialiste e liberali, testimoni della successione dal vecchio regime alla nuova forma repubblicana.
Dopo oltre settant’anni si ripercorre l’applicazione del metodo costituzionale d’indagine dal vertice dello Stato, come lungo la traiettoria del processo politico, nazionale e locale territoriale, nella catena di potere accentrato e di invocazione nei poteri distribuiti. Annotato decenni fa, anche adesso avvertiamo, tutti, questo nostro tempo, difficile e sospeso, dilaniato da “cataclismi fisici e metafisici” (G. Capograssi), tali da impegnarci in favore del patrimonio comune della coesione, che di generazione in generazione, può sedimentarsi verso la nostra Costituzione: bandiera di libertà, missione di impegno civile e morale, baluardo di democrazia per l’Italia e per l’identità che ci distingue in Europa e nel mondo.
Repubblica e Costituzione significa dover trattare della complessità che la forza di popolo è in grado di imputare nello statuto dei governanti per i governati alla “cittadella delle istituzioni”, custodi di ragione del Paese: salus populi suprema lex esto.
Siamo davanti a quel connotato che, in realtà, dialetticamente distingue e riconosce il Paese reale dal Paese legale, considerato il fattore cruciale nel ragionamento dell’idea politica e civile, nel pensiero di Sandro Pertini, dall’azione diretta nella lotta partigiana….
Prof. di diritto costituzionale, Università del Salento. Coordinatore nazionale dell’Osservatorio Istituzionale per la libertà e la giustizia sociale “Sandro e Carla Pertini”. Autore del volume “Gli Impertinenti. Il viaggio di Sandro e Carla Pertini, per l’Italia di oggi”, Voilier, 2021, 350 pp.
Enrico Cuccodoro – Università del Salento